IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica in data 27  luglio
2011, con il quale l'on. avv. Anna Maria Bernini Bovicelli  e'  stata
nominata Ministro senza portafoglio; 
  Visto il proprio decreto in data 28 luglio 2011, con  il  quale  al
predetto Ministro e' stato  conferito  l'incarico  per  le  politiche
europee; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante   disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei Ministri; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303,  e  successive
modificazioni, recante ordinamento della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59; 
  Ritenuto opportuno delegare al Ministro per  le  politiche  europee
on. avv. Anna Maria Bernini Bovicelli le funzioni di cui al  presente
decreto; 
  Sentito il Consiglio dei Ministri; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  A decorrere dal 28  luglio  2011,  il  Ministro  per  le  politiche
europee on. avv. Anna Maria Bernini Bovicelli,  salve  le  competenze
attribuite dalla legge al Ministro degli affari esteri,  e'  delegato
ad esercitare  le  funzioni  e  le  attribuzioni  di  competenza  del
Presidente del  Consiglio  dei  Ministri  dirette  ad  assicurare  la
partecipazione  dell'Italia  all'Unione  europea  ed  in  particolare
quelle relative: 
  a)  alle  attivita'   inerenti   all'attuazione   delle   politiche
dell'Unione europea di carattere generale o  per  specifici  settori,
assicurandone  coerenza  e  tempestivita',  nonche'  alle   attivita'
inerenti alla partecipazione dell'Italia alla formazione  di  atti  e
normative dell'Unione; 
  b) alla convocazione e presidenza  del  Comitato  interministeriale
per gli affari comunitari europei (CIACE) di  cui  all'art.  2  della
legge 4 febbraio  2005,  n.  11,  al  fine  di  concordare  le  linee
politiche del Governo nel  processo  di  formazione  della  posizione
italiana  nella  fase  di  predisposizione  degli  atti   dell'Unione
europea, nonche' al fine di consentire il  puntuale  adempimento  dei
compiti di cui alla medesima legge n. 11 del 2005; 
  c) allo svolgimento, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle
finanze, dell'azione di coordinamento, di cui alla lettera b),  delle
attivita' propedeutiche alla elaborazione e  alla  presentazione  del
Programma nazionale di riforma, secondo quanto previsto  dalla  legge
31 dicembre 2009, n. 196, e successive modifiche e integrazioni; 
  d) alle riunioni  del  Consiglio  dell'Unione  europea,  formazione
Competitivita',  rappresentando   l'Italia   con   riferimento   agli
argomenti posti all'ordine del giorno relativi  al  mercato  interno,
nonche',  ove  occorsa,  alle  altre  riunioni  del  Consiglio,   con
esclusione della formazione affari esteri, il cui oggetto non rientri
nelle competenze di altri Dicasteri; 
  e) alle attivita' inerenti alla partecipazione  del  Parlamento  al
processo di formazione della normativa dell'Unione  europea,  di  cui
alla legge 4 febbraio 2005, n. 11, e  all'Accordo  interistituzionale
del 28 gennaio 2008; 
  f) al coordinamento, nella fase di predisposizione della  normativa
dell'Unione europea, delle amministrazioni dello Stato competenti per
settore, delle regioni, degli operatori privati e delle parti sociali
interessate, ai fini della definizione della  posizione  italiana  da
sostenere, d'intesa con il Ministro degli affari esteri, in  sede  di
Unione; 
  g) alla convocazione, sentito il Ministro per  i  rapporti  con  le
regioni e per la coesione territoriale,  e  alla  copresidenza  della
sessione comunitaria della Conferenza permanente per i  rapporti  tra
lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e  di  Bolzano,
di cui all'art. 17 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, e  all'art.  5
del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, al fine di raccordare
le linee della politica  nazionale  relative  all'elaborazione  degli
atti  dell'Unione  europea  con  le  esigenze   rappresentate   dalle
autonomie territoriali; 
  h) alla convocazione, sentito  il  Ministro  dell'interno,  e  alla
copresidenza della sessione speciale della Conferenza Stato-citta' ed
autonomie  locali  dedicata  alla  trattazione  degli  aspetti  delle
notifiche dell'Unione europea di interesse degli enti locali  di  cui
all'art. 18 della legge 4 febbraio 2005, n. 11; 
  i)  all'armonizzazione  fra  legislazione  dell'Unione  europea   e
legislazione nazionale,  tenuto  altresi'  conto  della  verifica  di
conformita' europea dei disegni di legge governativi, di cui all'art.
7, comma 5-bis, del Regolamento del Consiglio dei Ministri; 
  l)  alla  presidenza  della  Commissione  per  l'attuazione   della
normativa comunitaria, nonche' del Comitato per la  lotta  contro  le
frodi comunitarie, di cui al decreto del Presidente della  Repubblica
14 maggio 2007, n. 91; 
  m)  alla  predisposizione,  sulla  base  delle  indicazioni   delle
amministrazioni interessate, degli indirizzi  del  Parlamento  e  del
parere della Conferenza permanente per i rapporti tra  lo  Stato,  le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del disegno di
legge comunitaria annuale e degli altri provvedimenti, anche urgenti,
di cui  alla  legge  4  febbraio  2005,  n.  11,  idonei  a  recepire
nell'ordinamento interno gli  atti  dell'Unione  europea,  seguendone
anche  il  relativo  iter   parlamentare,   nonche'   la   successiva
attuazione; 
  n)  all'adeguamento  coerente  e   tempestivo,   da   parte   delle
amministrazioni pubbliche, agli obblighi dell'Unione europea, nonche'
alla conformita' e alla tempestivita' delle azioni volte a  prevenire
l'insorgere di contenzioso e ad adempiere le pronunce della Corte  di
giustizia dell'Unione; 
  o) alla valutazione sull'opportunita' di  presentare  ricorsi  alla
Corte di giustizia dell'Unione europea per la tutela di situazioni di
rilevante interesse nazionale e  alla  decisione  di  intervenire  in
procedimenti in corso nei quali siano  in  discussione  questioni  di
rilievo nazionale; 
  p) al coordinamento in ambito nazionale dell'attivita'  conseguente
ai lavori delle Agenzie europee di regolamentazione; 
  q) alla proposta delle candidature di cittadini italiani presso  le
istituzioni, gli enti e le Agenzie dell'Unione europea; 
  r) alla diffusione, con  i  mezzi  piu'  opportuni,  delle  notizie
relative ai provvedimenti  di  adeguamento  dell'ordinamento  interno
all'ordinamento dell'Unione  europea,  che  conferiscono  diritti  ai
cittadini dell'Unione in materia di libera circolazione delle persone
e dei servizi, o ne agevolano l'esercizio; 
  s) alla promozione dell'informazione  sulle  attivita'  dell'Unione
europea e delle iniziative volte  a  rafforzare  la  coscienza  della
cittadinanza  dell'Unione,  in  collaborazione  con  le   istituzioni
europee, con le amministrazioni pubbliche competenti per settore, con
le regioni e gli altri enti territoriali, con le parti sociali e  con
le organizzazioni non governative interessate; 
  t) alla formazione di operatori pubblici e privati alla  promozione
nelle tematiche europee, nonche' ad altre iniziative di sostegno alle
politiche europee, sia a  livello  nazionale  sia,  d'intesa  con  il
Ministero degli affari esteri, nei confronti dei  Paesi  candidati  e
terzi a vocazione europea, promuovendo anche strumenti di  formazione
a distanza e gemellaggi; 
  u) alle attivita' inerenti  alla  predisposizione  delle  relazioni
annuali al Parlamento e delle altre relazioni di  cui  alla  legge  4
febbraio 2005, n. 11.